Per una Educazione Universale

Da una intervista con Lama Yesce fatta al Maítreya Institute, Olanda, nel 1982.

Lama Yesce:
Il metodo per comunicare il dharma buddhista in occidente consiste nel portare il buddhismo stesso, non la cultura tibetana. Non possiamo seguire strettamente il modello tibetano perché occorre troppo tempo e perché molti degli elementi storici e culturali non sono rilevanti. Anche 2500 anni fa, Buddha Sakyamuni aveva compreso la vita del ventesimo secolo e per questo motivo espose un modo rapido per sviluppare se stessi. lo penso che, se cambiano i tempi, cambiano la cultura, la mentalità, il comportamento e l'ambiente, per cui anche la presentazione e il metodo di insegnamento devono cambiare. Non. possiamo usare un metodo lento se viviamo in una società fondata sulla velocità di comunicazione. Buddha Sakyamuni stesso disse che le regole del vinaya (moralità) devono cambiare in accordo al mutare dei tempi perché ciò che un tempo era d'aiuto può diventare in seguito un ostacolo. Ciò che normalmente interpretiamo come 'cultura' consiste nella mente o spirito relativi, nelle illusioni collettive di una certa nazione e di un certo popolo. In realtà tutto ciò non ha niente a che fare con la verità di saggezza del buddhismo. Se ne dilatiamo il significato, potremmo dire che dharma è la 'cultura' della nostra saggezza in continuo progresso, ma normalmente questo termine non viene inteso in questo modo. lo sono cresciuto in una grande cultura, vecchia di 2000 anni. Ora lavoro con gli occidentali e penso che l'incontro fra Oriente e Occidente è ancora a un livello grossolano, ma potrebbe mutare progressivamente verso una comprensione di livello più elevato. Dobbiamo lavorare per creare una cultura fondata sulla saggezza. La saggezza del buddhismo non appartiene a una particolare cultura. Non è una cultura occidentale e non lo diventerà mai, e neppure è racchiusa nella cultura samsarica tibetana. Non vi daremo mai insegnamenti in questo senso. La cultura tibetana come pure quella occidentale ha dei limiti e certamente non abbiamo nessun interesse nello scambiare una cultura con l'altra. Il buddhismo insegna metodi per ottenere l'intuizione interiore, una intuizione molto più profonda del livello superficiale delle nostre illusioni. Naturalmente non potete distinguere immediatamente cos'è cultura e cosa non lo è. Prendete il punto di vista pratico del dharma e dategli nuova forma, una voce, un’espressione che cresce all'interno di una particolare cultura. Dato che abbiamo una visione ampia e una mente aperta, possiamo accettare il dharma in un'altra forma. Non fa nessuna differenza per noi. Così per comunicare il buddhismo dobbiamo avere una visione più ampia, per amalgamarlo nel contesto di un'altra cultura. Se l'e senza di questo insegnamento universale viene compresa, sarà molto più forte del cliché culturale in cui siete nati. L'essenza dell'Occidente e dell'Oriente è la stessa, ma il comportamento è differente e così la relazione è diversa. Esiste un certo modo di comunicare nella vostra cultura e uno studente occidentale può fare certe cose meglio di un monaco tibetano che proviene da una cultura molto differente. Sono convinto che dobbiamo agire in modo particolare, per comunicare con le particolari consuetudini di un dato paese. I nostri centri sono chiamati "Centri per lo Sviluppo della Cultura e della Saggezza, perché in essi viene insegnata una cultura completa, dall'infanzia alla maturità.

D. Potrebbe spiegarci qual'è il fine del progetto di. Educazione Universale e in che senso è universale?
Lama Yesce:
Comprendere se stessi, la propria psicologia, la propria condizione fisica, questo è ciò che chiamo educazione universale. Nel buddhismo abbiamo una struttura educativa meravigliosa, una educazione universale, dalla nascita alla morte. Questi argomenti possono essere comunicati con un linguaggio comune, universale. Rinunciate all'aspetto religioso, rinunciate a una presentazione strettamente buddhista. Andate al di là dei buddhismo. Questo è il mio obbiettivo. Questo lavoro deve essere fatto da persone che possiedono una visione universale, non limitata dai 'giochi' culturali. Ogni nazione, cultura, religione e filosofia possiede già un patrimonio di saggezza e possiamo fare uso di questa saggezza per creare una educazione universale. Possiamo eliminare tutti i dogmi perché abbiamo una comprensione comune. Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di educazione per il mondo intero, perché l'attuale sistema educativo non è più in sintonia con l'intelligenza della società contemporanea e nelle giovani generazioni questo fatto produce conflitti e insoddisfazione. La ragione per cui questo progetto educativo viene chiamato universale è che la totalità della realtà umana è qualcosa di universale, che tutti dovrebbero capire. Oggi, molte persone al mondo non comprendono la totalità della realtà umana. Non capiscono la loro totalità, capite? Non vogliono accettare il proprio lato spirituale, accettano la realtà scientifica, e niente di più. E quando accettano la spiritualità, si sentono in contrasto con le verità delle scienza. Questi conflitti sono molto comuni nel mondo occidentale. lo propongo una via di mezzo. Se l'umanità si educa alla comprensione di entrambi gli aspetti della realtà, il lato spirituale e il lato scientifico, gli esseri umani potranno raggiungere una completa liberazione, fisica e mentale. Ora voglio esporre cosa occorre per creare questa nuova educazione. Abbiamo una grande conoscenza dei metodi sapienziali ma la loro presentazione è ancora troppo limitata. Questa saggezza viene presentata allo studente odierno in modo dogmatico e qui nascono i conflitti. In altre parole, la riflessione, la reazione è dualistica. lo penso che dobbiamo eliminare questi conflitti usando altre parole, una differente terminologia. Comprendete? Per esempio, potremmo insegnare l'intero Sentiero Graduale (Lam Rim) e pure il Tantra senza usare un solo termine buddhista. lo penso di saperlo fare e anche voi potete farlo. Così chi li riceverà non si sentirà limitato o ingabbiato in una struttura estranea. Se eliminate questi ostacoli, verrà alla luce un essere libero. Ho già detto che nel buddhismo abbiamo già questa qualità di educazione universale, ma io voglio che venga proposta in nuova forma. Dovrebbe essere eliminata la terminologia buddhista: non usate nessun termine sanscrito come nirvana o samsara. Usate un semplice linguaggio scientifico che non rifletta nessuna immagine religiosa, una spiegazione neutrale, comune. Capite cosa voglio dire? Rendete le cose semplici, perché per comunicare una nuova proposta, per avere una visione più ampia dobbiamo evitare i vecchi concetti, le terminologie e le forme che sono un ostacolo alla comunicazione. Secondo il mio punto di vista, il buddhismo riguarda l'universo, e noi abbiamo istruzioni che svelano la realtà universale. Così queste devono assumere nuova forma, un nuovo linguaggio che rappresenti questa immagine universale. Allora avremo qualcosa con cui contribuire al benessere comune. Le fonti sono i nostri studenti, dovete fare in modo che essi capiscano chiaramente questo punto. Questo è il motivo per cui dico che l'educazione universale è un training che inizia dall'infanzia e continua fino al momento della morte, della prossima vita e delle successive. Dovreste iniziare in modo graduale lavorando a questo progetto, non dovete avere fretta. Non potete lavorare solo con un approccio intellettuale, dovete essere molto realisti. Dovete cominciare da un punto preciso, con qualcosa per i bambini, in modo che si possa spiegare in un linguaggio semplice la profonda comprensione dell'esistenza umana. E' come fare un abbecedario. Le nostre fonti, gli studenti, stanno già lavorando e se mostreranno il necessario interesse, io credo che avranno successo. Ci vuole tempo, ma lentamente giungeranno a realizzare l'importanza e a comprendere i benefici di tale lavoro. Questo è un progetto vastissimo che richiederà molto tempo e molte generazioni si succederanno prima del suo completamente. Dovremmo pensare ai nuovi bambini, quelli che sono ancora nella pancia delle loro madri. Dovremmo riflettere su questa enorme responsabilità. Non pensate che non ci saranno più bambini perché la bomba atomica li distruggerà, non è vero. Non preoccupatevi, il futuro vi attende.

D. Come possiamo essere certi che integrando il buddhismo nell'educazione occidentale non si perda la sua vera essenza?
Lama Yesce:
Per fare in modo che non succeda avete bisogno di persone con una ottima comprensione del buddhismo, gente che potrà lavorare a questo progetto di educazione universale. Per dirlo semplicemente, avete bisogno di essere incredibilmente abili. Se parliamo di una nuova educazione, non vuol dire che dobbiamo abbandonare completamente quella vecchia. Possiamo utilizzare questo tipo di apprendimento, ma dobbiamo evitare la terminologia che causa incomprensione, mancanza di comunicazione. Togliamo questi aspetti dandogli nuova forma, sottolineando una maggiore comprensione della natura umana. Educazione universale non significa che dobbiamo eliminare la matematica, la storia, la letteratura e così via; non avrebbe alcun senso. Il sistema educativo occidentale ha i suoi aspetti positivi, deve solo essere strutturato in modo più completo, affinché si possa percepirne il significato più profondo. Ogni argomento di studio può essere insegnato nei suoi aspetti filosofici, psicologici, scientifici e spirituali: tutti questi aspetti fanno parte della totalità del soggetto e dato che coesistono simultaneamente non devono essere separati. L'educazione è diventata troppo frammentaria, non racchiude più la totalità dell'essere umano. Ad esempio, pensiamo: questa è una persona spirituale e quella no. In realtà in una persona non si possono dividere questi due aspetti, perché ognuno di noi li possiede entrambi. Voi potete essere spirituali, filosofi, psicologi e scienziati, potete essere tutte queste cose insieme, non soltanto a livello potenziale. Ogni essere umano racchiude questa totalità e una giusta educazione dovrebbe comunicare questa totalità, in forma non parziale o frammentata. In questo modo tutti noi potremo realizzare una completa integrazione.

 

Universal Education