1999 Pssst! ... Silenzio! ... Si suona!

Il traffico, la città, la televisione: tante voci si sovrappongono e diventano rumore fuori e dentro di noi. Questo frastuono limita la nostra capacità di ascolto e diventa così importante recuperare dei momenti di silenzio, silenzio all’esterno e silenzio anche all’interno di noi stessi, per disintossicare il nostro udito, il nostro sistema nervoso e la nostra mente.

Diventa così più facile avvicinarsi all’ascolto di noi stessi, dei nostri suoni interiori, dei suoni e delle melodie che sono presenti in ogni elemento della natura.

Da sempre e in ogni luogo del mondo la musica è presente nei rituali religiosi per favorire la concentrazione, la meditazione, la comprensione dell’essenza delle cose.

Le attività sono state organizzate per fasce di età omogenee al mattino ed eterogenee al pomeriggio.

Grande rilevanza durante la settimana hanno avuto gli spettacoli musicali: dal fascino delle ricerche sonore di Amelia Cuni basate sui canoni musicali indiani, al particolare uso della voce delle musiche della Mongolia, alle atmosfere magico poetiche di Yves Rouguisto con gli strumenti di zucca, ai ritmi e alle danze algerine con gli Azar, alle tradizioni popolari con Roberto Tombesi, ai ritmi scatenati di un gruppo di giovanissimi come i Zabriskie Point.

Durante la settimana Andrea Foresta ha proposto a ogni gruppo un percorso tra isuoni e i silenzi della natura che impegnasse i partecipanti anche sul piano fisico pur tenendo conto delle capacità di ogni fascia di età..

Il ritmo della settimana è stato spezzato da una gita collettiva, e da un pomeriggio libero.

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